Letà della spensieratezza

C’è una voglia irresistibile che spazza la mente da dubbi e pensieri.

C’è una voglia di fare il pieno e partire, di comprare il mondo con due lire. E’ una faccenda d’amore? O si tratta di momenti semplicemente spensierati. Non chiedete per favore di fare analisi laboriose, di classificare retrogusti, di identificare gli aromi, non è il momento.

Lasciateci gustare un bicchiere di frutta spremuta, un lievo “novello”, fresco e brioso, che “si fugge tuttavia” e va colto nella sua bella giovinezza, perché, certo, non ha un domani. Allora, viva questo giorno di spensieratezza!

Brindiamo?

La controetichetta dell’Istituto garantisce che dalla Toscana sgorga un Vino Novello sano e di assoluta qualità

Profumo di ciliegia? Di fragole? Di lampone? Simpatico il vino novello, faccia da clown, gioca con i sapori secondo l’estro della fattoria che lo produce. Spensierato il vino novello, non pretende una corte assidua, un lungo fidanzamento: subito conquista e presto abbandona. Tornerà l’anno dopo, con un altro profumo, con un altro sapore, per un nuovo amore. Infatti il vino novello ha avuto un suo famoso antenato nel rosso governato all’uso toscano.