L’Istituto del Vino Novello Toscano

Supporto, controllo e certificazione

Già nei primi anni del secolo scorso questo vino confezionato nel suo fiasco toscano allietava la tavola di tutti i giorni degli italiani e di alcuni paesi vicini (Germania, Svizzera) sposato a quelle pietanze che avrebbero creato nel tempo la dieta mediterranea. Fu così che quando negli anni ‘70 la Francia propose il suo “vin nouveau” la Toscana fu la prima a rispondere con la sua interpretazione italiana alla nuova tipologia d’Oltralpe.

Per assicurare al loro prodotto la difesa della tipicità ed il raggiungimento di una generale uniformità qualitativa le aziende che rappresentano la produzione toscana più qualificata fondarono nel 1988 l’Istituto del Vino Novello Toscano con il duplice obiettivo di fissare quelle norme di produzione e di commercializzazione, successivamente recepite dalla disciplina comunitaria e nazionale e di realizzare una struttura di controllo per assicurare il rispetto dei criteri fondamentali nello svolgimento del processo produttivo. Gli strumenti attraverso i quali l’Istituto si propose di ottenere il risultato progettato sono la Commissione di controllo e la controetichetta di certificazione qualitativa. Alla commissione è stato affidato il compito di controllare la maturazione delle uve per la determinazione del momento ottimale della vendemmia e delle specifiche tecniche di vinificazione indispensabili a conferire al vino le sue caratteristiche particolari. L’Istituto ha così assunto l’incarico di assistere le aziende produttrici attraverso periodici controlli sull’andamento della maturazione delle uve e nella successiva fase di vinificazione.

Appare così evidente l’importanza della data di inizio della vendemmia e quella di inizio della commercializzazione del prodotto finito, la cui determinazione tiene conto dei tempi necessari perché l’elaborazione del prodotto avvenga nel modo più razionale. La commissione provvede inoltre ad effettuare i controlli sulla vinificazione secondo le norme fissate dal disciplinare ed a verificare l’idoneità del prodotto.

L’Istituto rende noto ai consumatori la data di immissione al consumo, che deriva dall’applicazione della normativa, attraverso l’apposizione di una controetichetta sulle bottiglie contenenti il Vino Novello Toscano delle aziende aderenti, che ha superato il controllo analitico e organolettico disposto dalla commissione.

Scheda tecnica

Rilevazione periodica del processo di maturazione dell'uva attraverso gli elementi che mettono in evidenza il momento ottimale della vendemmia. In correlazione alla data di inizio della vendemmia viene fissata la data di imbottigliamento del prodotto al termine del suo processo di fermentazione.

Controllo dei mosti in corso di fermentazione.

Controllo analitico ed organolettico prima dell'imbottigliamento da parte di una commissione di esperti al fine della concessione del contrassegno dell'Istituto.

Conservazione in bottiglia prima dell'immissione al consumo per almeno 7 giorni.

Consigli per il consumo. Temperatura ottimale 12/15°C. Termine del consumo nella seconda fase della primavera (a condizioni di temperatura normali).